– di Antonio Trentin –
C’è modo e modo di incontrare un grande Prosecco. Si può andare a comprarlo in enoteca, chiedendo la bottiglia più costosa per portarsela a casa ben infiocchettata. Si può cercarlo in una buona cantina, dopo essersi seduti davanti ai bicchieri di una degustazione guidata (ed è già molto meglio). Oppure si può gustarlo dopo averne vissuto la vigna passeggiando tra i filari, cercando qualche vite che nel legno contorto porta l’anagrafe dei decenni, imparando che cosa sta succedendo a pampini, fronde e grappoli.
La Tordera – azienda vitivinicola della famiglia Vettoretti nel cuore della zona Docg di Valdobbiadene-Conegliano – manda ogni anno per l’Europa e il mondo il suo milione e passa di bottiglie, ma a chi arriva a Vidor propone proprio di vivere in diretta, da protagonisti sul posto, l’esperienza viva del Prosecco.
La Prosecco Adventure Experience estende la classica visita in cantina ad un itinerario nel territorio, da percorrere a piedi o in sella a una bici elettrica lungo i sentieri e dentro i filari dei poderi aziendali, sulle Rive di Vidor (denominazione data ai vini prodotti da uve di pendio collinare) o – come si dice sul luogo – “in Cartizze”, cioè nel nòcciolo aureo della Docg, dove La Tordera possiede uno dei cento vigneti in cui sono frazionati i 107 ettari più preziosi della zona.
Qui alcune viti piantate da Bepi Vettoretti nel 1919, l’anno dopo la Grande Guerra, sono diventate centenarie.
Sono ben distinguibili per dimensione e aspetto “scultoreo” tra gli impianti più recenti che – qui come negli altri suoi appezzamenti – La Tordera lascia comunque invecchiare, decennio dopo decennio. Perché, come vuole la scienza enologica della generazione dei Vettoretti oggi alla guida della casa vinicola, è dalle radici affondate nelle sue secche argille – tutte particolari rispetto alle colline circostanti – che il Cartizze (“l’élite del Valdobbiadene”) trae l’unicità dei suoi grappoli.
Partendo dall’azienda, l’experience si snoda tra le Rive di Vidor, zona di produzione del Tittoni Dry, che prende il nome da un industriale della seta che un secolo fa fu benemerito finanziatore di una scuola per bambini, tuttora proprietaria di un pregiato fondo che i Vettoretti hanno in affitto dal secondo dopoguerra.
In questo percorso ci si immerge nei filari di uve Glera e si ha tutto intorno un panorama che dalle colline della Docg si spinge fino al fiume Piave e al profilo del monte Grappa.
Un picnic tra le vigne, rende unica la passeggiata che si incrocia con l’itinerario storico-naturalistico “Dal Sacro al Pro…secco”, segnalato con bacheche informative che raccontano le vicende del fronte austro-ungarico tra la fine di ottobre del 1917 e l’offensiva italiana che un anno dopo chiuse la Prima guerra mondiale.
Info: www.latordera.it – www.facebook.com/pg/LaTorderaProsecco
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