Al Festival della Politica di Mestre, organizzato dalla Fondazione Gianni Pellicani e dedicato al tema “Il disordine globale”, si è tenuto un incontro, sotto l’egida del Master in Filosofia del Cibo e del Vino dell’Università San Raffaele di Milano, che ha visto protagonisti due famosi pasticceri italiani: Dario Loison dell’omonima azienda di Costabissara (VI) e Giancarlo Perbellini della “Dolce Locanda“ di Verona.
Coordinati da Gianni Moriani, storico della cucina e autore di numerosi libri, i due pasticceri hanno dialogato sul tema “La pasticceria italiana tra passato e futuro”, su un’arte, cioè, che finora è stata portata avanti grazie a segreti e ricette tramandati in famiglia.
Qual è, quindi, il valore aggiunto portato dalle nuove generazioni? I protagonisti dell’incontro, entrambi figli d’arte, hanno saputo valorizzare il grande bagaglio di conoscenze ed esperienze raccolte prima del debutto nel mondo della pasticceria. Dario Loison, classe 1962, ha capitalizzato le differenti contaminazioni originate dalla sua pluriennale esperienza all’estero e come dirigente nel settore della produzione di macchine per concerie. Giancarlo Perbellini, classe 1964, chef pluristellato e ambasciatore dell’eccellenza culinaria italiana all’estero, nel 2014 ha rielaborato in chiave moderna la passione di famiglia aprendo la pasticceria “Dolce Locanda”.
Due case history veneti degni di nota, quelli di Loison e Perbellini, che – è stato il riassunto della conversazione mestrina -viaggiano in parallelo: figli d’arte diventati oggi capitani d’azienda, hanno saputo cogliere le giuste opportunità durante il loro percorso di vita con una grande visione del futuro.