– Venezie a Tavola 2021: l’ottimismo della volontà nella stagione del coronavirus

“Venezie a Tavola”, edizione 2021. La guida alle eccellenze del Nordest curata da Luigi Costa torna a raccontare il meglio di ristoranti, pizzerie, vini e produzioni tipiche esattamente in coincidenza con la stretta anti-coronavirus che rimette in ansia ristoratori ed esercenti.

Il mondo del gusto delle Venezie è riassunto nelle schede di 212 ristoranti, 51 pizzerie, 21 vini e 20 prodotti. Un panorama delineato con la consueta passione e competenza da Costa e valorizzato nelle iniziative dell’editore Italy Post.

Corposa ogni anno di più, “Venezie a Tavola” sarà in libreria nonostante tutto (“noi ce l’abbiamo fatta” l’esordio dell’autore nell’introduzione qui sotto riportata) ma soprattutto all’insegna di un “nulla sarà come prima” che, se al momento di essere scritto era una consapevolezza ancora voltabile in cauto ottimismo, appare attualmente una realtà più dolorosa da affrontare che nel marzo scorso.

La presentazione è avvenuta infatti nel lunedì della nuova normativa calata su un’Italia troppo distratta dalle parole e dai comportamenti di ottimisti distratti, riduzionisti praticanti e negazionisti ideologici tra estate e primo autunno. Un’Italia risultata incapace (come un po’ tutti i paesi europei)  di rispettare le regole, poche e semplici, che avrebbero ridotto e ritardato la ben annunciata “seconda ondata”. Purtroppo una realtà che è stata sotto gli occhi di tutti, per mesi, soprattutto proprio nei luoghi di aggregazione pubblica.

Costa (foto sopra, tratta dal collegamento Zoom), i suoi collaboratori (nella foto qui accanto Marco Colognese), i premiati dalle edizioni Italy Post, i commentatori del settore, tutti sono andati online in un collegamento che ha sostituito l’annuale appuntamento dal vivo con i grandi chef e i grandi produttori della vasta area tra l’Alto Adige, il Po e l’Istria.

Il volume sarà diffuso e disponibile nei prossimi giorni.

Informazioni su  venezieatavola.it

 

La presentazione di Luigi Costa

“Noi ce l’abbiamo fatta e siamo ancora a fianco dei ristoratori, dei nostri vigneron e delle fabbriche del gusto. Anche se nulla sarà come prima perché ci sono meno soldi da spendere, perché il turismo internazionale è ancora quasi assente e perché tornare a tavola dopo l’emergenza non è stato facile e molti locali sono in estrema difficoltà. E poteva andare peggio, anche se il nostro territorio, le Venezie, fino ad ora si è salvato con un grande scatto d’orgoglio.

In un editoriale, avevamo chiaramente dichiarato la volontà di sostenere fortemente il settore della ristorazione che veniva indicato, purtroppo, tra quelli che già stavano molto soffrendo e avrebbero poi sofferto di più. Ed eccoci qui, allora, con l’undicesima edizione di Venezie a Tavola.

Non è cambiato il livello della cucina, ma sicuramente è cambiata la dimensione del mercato e, di conseguenza, i nostri ristoratori si sono impegnati duramente per adattare la loro offerta alla domanda cambiata. Di molto nelle città e nei luoghi blasonati di villeggiatura. Un po’ meno nel territorio diffuso.

La fantasia e la creatività – i “menu a casa tua”, il moltiplicarsi del “food delivery” e i “dining bond” – sono state d’aiuto per sopravvivere. La ripresa c’è stata, ma l’annus horribilis non è ancora finito. Non basteranno più solo le consolidate virtù della ristorazione italica – la qualità, la cortesia, la professionalità e la dedizione al proprio lavoro – ma servirà anche tanta e tanta fatica, e una organizzazione diversa del lavoro. Per un cliente tutto nuovo, un cliente che si abituerà a prenotare tutto, anche la pizza che fanno sotto casa. Utilizzando sempre più il sistema delle prenotazioni, che daranno flussi più regolari alle produzioni, con il vantaggio di una migliore gestione delle risorse umane e degli spazi.

Venezie a Tavola, dopo dieci anni passati a fianco dei ristoratori, delle cantine e delle fabbriche del gusto, c’è ancora.

I ristoranti fanno la parte del leone, necessariamente. Non a caso molti sono ai vertici delle classifiche delle guide nazionali, che spesso abbiamo anticipato segnalando e premiando i giovani talenti.

L’istantanea dei locali premiati fotografa la nostra realtà, perciò i premi rimangono un caposaldo inamovibile di questa nostra opera e dobbiamo ringraziare i nostri partner per la sensibilità continuamente dimostrata.

La sezione pizzerie è sempre curata in solitaria da Marco Colognese con la raffinata competenza che è nota a tutti.

I vini e i prodotti seguono, anno per anno, un percorso vario e complesso che viene esplorato con una chiave di lettura chiara e senza preconcetti, volta a far comprendere l’anima che sta in loro.

Il tutto, come sempre, senza voti o penali perché la nostra missione è quella di documentare la storia enogastronomica delle Venezie aiutando il lettore a scoprire una terra generosa che non cessa di stupire. Sia che si tratti di trattorie di antica memoria sia che si tratti dei grandi esploratori del gusto.

Quella che ho il privilegio di firmare assieme ad una squadra di validissimi colleghi è una guida territoriale coraggiosa senza essere vanitosa, scrupolosa ma agile, per cui ancora una volta siamo a fianco di tutti i nostri lettori prima di Natale. E con animo un po’ più sereno. Prosit.”