– di Carmen Mancarella –
Dai presepi di ceramica di Grottaglie alla Notte dei Cento Falò di Castellana Grotte, passando per la cucina tipica di Ceglie Messapica e il presepe vivente di Villa Castelli, anche durante le vacanze natalizie il Salento è tra le mete più appetibili del turismo italiano ed europeo per le sue innumerevoli attrazioni legate alle tradizioni, ai presepi viventi e artigianali, ai prodotti tipici e al fascino dei suoi borghi.
La prima tappa è Ceglie, capitale pugliese della Dieta Mediterranea, con il suo affascinante centro storico medievale dove si leggono ancora oggi le tracce dell’insediamento messapico: i cento gradini che portavano all’Acropoli lungo i quali oggi, tra palazzi gentilizi e chiese, si arriva nel convento del XV secolo, sede della Med Cooking School, l’unica sezione per l’Italia Meridionale di Alma di Gualtiero Marchesi. Diretta da Antonella Ricci, la scuola registra sempre il tutto esaurito per i suoi tre corsi annuali di tecniche di base.
Per tutte le vie si diffonde il profumo dei biscotti di pasta di mandorla, cotti ancora oggi nei forni di pietra e diventati presidio Slow Food. Ceglie ha conquistato sul campo la nomina di capitale pugliese della Dieta Mediterranea con i suoi 60 ristoranti, trattorie e osterie.
A 15 chilometri si trova Villa Castelli, piccolo borgo che primeggia per le sue aziende specializzate nella produzione di olio extravergine di oliva di eccellenza. Il Comune è in procinto di lanciare un marchio di qualità per promuovere le aziende che sposano la produzione biologica.
Nella gravina, picola oasi naturalistica che taglia il paese, il 26 dicembre appuntamento con il Presepe Vivente animato dagli abitanti del borgo. Gesù nasce tra antichi mestieri e massaie che sfornano le pittule per i visitatori.
Tipica di Villa Castelli è la pasta reale: fatta con zucchero e mandorle, una delizia da non perdere e da regalare agli amici.
L’8 dicembre Grottaglie, famosa per le sue ceramiche, inaugura la Mostra dei Presepi allestita nel quartiere delle Ceramiche, dove lavorano tutti gli artigiani della creta, e aperta fino all’ 8 gennaio. In concorso l’estro degli artigiani del luogo che, con colori e statuine dalle magnifiche fatture, fanno sognare grandi e piccini.
Il presepe monumentale di Grottaglie e gli altri capolavori saranno in mostra per tutto dicembre anche nel castello di Gallipoli e nel palazzo ducale di Martina Franca, in un’iniziativa dell’assessorato alla cultura per legare la città agli altri siti turistici della Puglia.
Sui balconi di Grottaglie svettano i “pumi” in ceramica di colore nero, bianco o verde scuro. Raffigurano il bocciolo di una rosa e si dice scaccino via il malocchio.
Tipiche di Grottaglie sono poi le formose bambole di creta con i baffi, le “pupe”. Si racconta che, per soddisfare lo jus primae noctis del signore feudale, un marito, giustamente geloso, si travestì da donna e si presentò nella camera da letto del signore. Ma, ahimè, dimenticò di tagliarsi i baffoni e venne purtroppo scoperto e punito.
A Castellana Grotte fervono i preparativi per la Notte dei Cento Falò, che sarà celebrata l’11 gennaio 2017. Tutte le vie del centro e anche le contrade si illuminano con l’accensione in contemporanea di piccole e grandi pire, chiamate in dialetto locale “fanove”, realizzate con le radici e i rami degli ulivi dai castellanesi in onore della Madonna della Vetrana che liberò la città dalla peste nel 1625.
La notte tra il 7 e l’8 gennaio il comitato organizzatore della festa gira per gli oleifici di Castellana, per raccogliere l’olio con cui sarà accesa la lampada votiva in onore della Madonna della Vetrana. Si narra infatti che fu proprio l’olio benedetto della lampada della Madonna a guarire con l’unzione gli appestati.