In un’area del Reatino lontana dai flussi di traffico, incastrato nel verde appenninico, il Cicolano è un territorio prevalentemente montuoso, caratterizzato da un continuo susseguirsi di aree boschive, crinali e prati di altopiani carsici che offrono scenari paesaggistici affascinanti.
Qui troviamo il Lago del Salto, il lago artificiale più grande del Lazio, formatosi dopo lo sbarramento del fiume omonimo, e l’Altopiano di Rascino, sede del Presidio Slow Food della Lenticchia di Rascino, produzione d’eccellenza di questa zona.
Questo territorio confina con la Valle di un altro lago artificiale, il Turano. I due laghi sono stati originati contemporaneamente tra il 1939 e il 1940 per lo sfruttamento delle risorse idroelettriche. Sulle loro sponde è possibile trovare numerose spiagge balneabili attrezzate, che in estate attraggono numerosi turisti in cerca di luoghi dove poter stare a contatto diretto con la natura e dove “staccare la spina” dagli affollati centri urbani.
In queste zone si possono anche visitare bellissimi borghi arroccati, ricchi di storia e tradizioni popolari. Riserve naturali tutelate sono quelle dei Monti Navegna e Cervia, che comprende una parte del Lago del Turano, e delle Montagne della Duchessa, situata nell’area del Cicolano a. confine con l’Abruzzo.
Da visitare, in particolare, sono un paio di luoghi e da rintracciare un percorso storico-religioso:
– il Castello di Rocca Sinibalda, risalente al Mille, nato come fortezza militare, è diventato, dopo diversi lavori di restauro, uno dei monumenti più affascinanti e unici della Regione, grazie alla particolarità dei suoi interni.
– Antuni, borgo fantasma che domina la Valle del Turano con i suoi ruderi, sorto nell’XI secolo, bombardato durante la Seconda guerra mondiale e dagli anni ’50 disabitato, prima di essere messo in sicurezza negli anni ’90, diventando meta gradita agli escursionisti.
– il
Cammino di San Benedetto, che unisce Norcia con Cassino e che attraversa questa zona della provincia di Rieti passando per Rocca Sinibalda, Colle di Tora, Belmonte e Castel di Tora: lungo il percorso è possibile ammirare le bellissime abbazie di San Salvatore Maggiore e Monte San Giovanni in Fistola.
Dal punto di vista gastronomico, la particolarità dell’area sono le Lenticchie di Rascino, coltivate unicamente sull’altopiano vicino a Fiamignano, nel Cicolano, ad un’altezza vicina ai 1200 metri. Vengono curate esclusivamente con metodi tradizionali che non prevedono l’utilizzo di diserbanti, antiparassitari o fertilizzanti chimici.
La semente viene tramandata dai produttori, appartenenti all’Associazione dei produttori Lenticchia di Rascino, che ne salvaguardano le qualità e le tecniche di coltivazione, di generazione in generazione.
Dal 2014 la Lenticchia di Rascino è uno dei Presidi Slow Food, progetti nati per tutelare i piccoli produttori e per salvare i prodotti tradizionali di qualità.
Un suggerimento per gustarla: cotta in tegame con guanciale, odori e sapori soffritti, ben condita con l’olio extravergine d’oliva Dop Sabina e accompagnata alla pasta di lenticchia prodotta localmente (niente farine di grani, solo acqua e lenticchia) risottata insieme per qualche minuto, profumata con l’alloro e completata con uno spunto piccante di peperoncino rosso coltivato nel Reatino.
Altre gustosità da cercare:
– la Pizza Rentorta, ricetta tipica della zona di Pescorocchiano, prodotto della cucina povera e antispreco del luogo: è chiamata “rentorta” poiché la sfoglia, una volta riempita, viene rigirata su se stessa, con diversi ripieni, da salsiccia e guanciale a frutta secca e pepe
– la Castagna rossa del Cicolano, di dimensioni maggiori rispetto ai marroni e alle altre castagne, da cui si ricava un’ottima farina per creme deliziose.