– di Antonio Trentin –
Il Castello di Strassoldo – antica piazza-forte di origine feudale e di rigorosa fedeltà imperiale, attraverso i secoli fattasi residenza nobiliare rurale – è un borgo di aspetto raro, che sorge improvviso tra le acque limpide della linea friulana delle risorgive, in mezzo alla ricca campagna e ai suoi vigneti Doc ancora più ricchi, in vista lontana del Carso testimone della Grande Guerra, del Collio vitato e delle Alpi Giulie che spartiscono Italia e Slovenia.
L’impronta medievale gli è data da due castelli adiacenti, una chiesetta affrescata nel Trecento, ponticelli che scavalcano i rii, vie che seguono l’andamento della cinta muraria. In friulano e in tedesco si chiama Strassolt.
I suoi signori – la cui discendenza continua – furono indefettibilmente filo-asburgici, quali che fossero le geopolitiche che scompaginavano il territorio. Quando arrivò Venezia, dopo che la Serenissima Repubblica era stata in guerra all’inizio del Cinquecento contro l’Impero, i conti un po’ si dispersero per i possedimenti austriaci che avevano in Carinzia e in Carniola, un po’ rimasero, nobilmente aspettando che tornassero i loro sovrani.
Nell’Ottocento, sotto l’imperial-regio governo, gli Strassoldo di Graffembergo ebbero un paio di governatori di Milano, una sposa del feldmaresciallo Radetzky (Franziska convolata a nozze il 5 aprile 1798 con l’allora giovane ufficiale), un ciambellano imperiale a Vienna e vari comandanti militari, uno dei quali ebbe la ventura di essere nel 1866 a Bezzecca contro Giuseppe Garibaldi, nell’unica battaglia vinta dagli italiani durante la breve Terza guerra d’indipendenza italiana.
Nobiltà “austriacante”, questi Strassoldo, come diceva la polemica in tinta tricolore degli irredentisti dell’epoca, nella fetta di Friuli rimasta ancora sotto l’Austria. Fedeltà a una tradizione di alti uffici, come rivendicava la casata.
La visita del Castello di Strassoldo inizia dalla chiesetta di Santa Maria in Vineis, che conserva affreschi trecenteschi e ha un nome che richiama la ricchezza dei grappoli che crescono in zona.
Si entra nel piccolo borgo dalla Porta Cistigna, incontrando vicoli selciati come quelli di un tempo, muri in pietra dimenticati anche nelle campagne circostanti, case basse che seguono il giro ellittico delle mura. Si passa per la Casa degli Armigeri e per le scuderie. Si scoprono il Castello di Strassoldo di Sopra, la cui torre del X secolo richiama l’età degli imperatori ottoniani romano-germanici, e la chiesetta di San Nicolò. Dietro ad essa la Cancelleria è il luogo in cui venivano conservati i documenti sull’amministrazione del ricco patrimonio degli Strassoldo.
Passato anche l’edificio della Pileria, dove si lavorava il riso con gli strumenti mossi dalla ruota sulla roggia Milleacque, e attraversato un piccolo ponte, si arriva al punto migliore dal quale fotografare il Castello di Strassoldo di Sotto, prima di procedere ancora – oltre la Porta Pusterla che mantiene il profilo cuspidato del tardo medioevo – al Folador, l’edificio in cui i torchi spremevano il meglio delle vigne circostanti nei giorni faticosi della pigiatura.
Del Castello di Strassoldo, interessante da vedere sempre, si possono appuntare in agenda due appuntamenti programmati ogni anno.
Nel week-end delle Palme il Castello di Sopra e quello di Sotto aprono per «In Primavera: Fiori, Acque, Castelli», manifestazione durante la quale è possibile visitare – oltre ai saloni privati in cui espongono artisti, decoratori, antiquari e maestri artigiani, alcuni dei quali lavorano sul posto oro, argento, pietre preziose, pelle, fil di ferro e vetro – anche i parchi di risorgiva dal disegno seicentesco.
A vendemmie concluse e mentre si diffondono i profumi dell’uva che diventa vino prezioso – Ca’ Bolani ben conosciuta da enologi e enoconsumatori è ad appena un quarto d’ora a piedi – l’occasione si ripete nel penultimo week-end di ottobre con “In Autunno: Frutti, Acque e Castelli”
Info: Strassoldo è una frazione di Cervignano del Friuli e si raggiunge in auto con l’A4, con uscita al casello di Palmanova (seguire per Cervignano e poi Aquileia) – telefono 043193217 – info@castellodistrassoldo.it – www.castellodistrassoldo.it
Castelli aperti – Primavera 2017
L’ 8 e 9 aprile 2017, dalle 9 alle 19, i portoni dei Castelli di Strassoldo apriranno i battenti per l’atteso appuntamento con “Castelli aperti”, la manifestazione che si ripete da 20 anni in primavera e in autunno. “In primavera: Fiori, Acque e Castelli” offre ai visitatori la possibilità di scoprire un patrimonio storico millenario, normalmente non accessibile al pubblico.
I saloni, ornati a festa, ospiteranno le nuove creazioni di maestri artigiani, decoratori ed artisti d’eccellenza. Il percorso di visita si svilupperà attraverso il foladôr e gli interni del castello di Sotto, la pileria del riso, la cancelleria, il brolo, la vicinìa, gli interni ed il parco del castello di Sopra. Un filo magico fatto di oggetti antichi e nuove creazioni, suggestioni d’altri tempi e positività.
L’antico brolo, circondato da corsi d’acqua di risorgiva, ospiterà vivaisti con collezioni di rose antiche, nostalgiche, inglesi, Delbard, hydrangee, cornus, viburni, deutzie, lillà, hybiscus, callicarpa, erbacee perenni, piante aromatiche ed insolite, alberi da frutta, banani nani ed altre piante insolite, mentre i vivaisti si prodigheranno in utili consigli professionali.
A contorno ci saranno anche articoli da giardino e per la casa, nel più perfetto stile country. Per i bimbi saranno organizzati dei laboratori di botanica.
Scopo dell’evento è la valorizzazione di un importante bene storico (la cui conservazione valorizza dal punto di vista turistico l’intera zona della Bassa Friulana) e la tutela di antiche arti e mestieri.
La manifestazione prevede un biglietto unico di € 12 per entrare negli interni dei due castelli, nel Foladôr, nella Cancelleria, nella Pileria, nella Vicinìa, nel parco e nel brolo del castello di Sopra (il parco del castello di Sotto non é compreso). Bimbi fino a 5 anni gratis / 6-12 anni = € 6.
(31 marzo 2017)