– di Maurizio Drago
Tra le città murate del Veneto, Montagnana è quella che meglio conserva la sua cinta medievale che, con un perimetro di quasi 2 km, racchiude per intero il centro storico. Situata lungo la S.R. n. 10 Padana Inferiore, la città si trova a circa 50 km di distanza da altri importanti centri artistici quali Padova, Verona, Vicenza, Mantova, Ferrara e a circa 80 km da Venezia, in una posizione privilegiata che favorì già nell’antichità il sorgere dei primi insediamenti.
Frequentata infatti fin dal tardo neolitico, in epoca romana costituiva un punto ideale per il controllo della regione. Il luogo fu pertanto munito di una stazione militare a presidio del guado sul fiume Adige (fino alla Rotta della Cucca del 589 d.C.) lungo la Via Emilia Altinate.
Nel X secolo, a seguito delle frequentissime e devastanti scorrerie degli Ungari, Montagnana fu dotata di un primo fortilizio che probabilmente era situato dove ora sorge il Castello di San Zeno. Il piccolo borgo fortificato divenne poi centro feudale della famiglia dei Marchesi Estensi e con essi fu coinvolta nella lotta tra Papato e Impero che, nel XII secolo, vide affrontarsi le milizie di Ezzelino III da Romano, vicario imperiale di Federico II, e la Lega guelfa capeggiata proprio dai Marchesi d’Este. Nel 1242, dopo aver dato alle fiamme la città, Ezzelino se ne impossessò avviando poi la sua ricostruzione, a partire dall’innalzamento del Mastio che ancora oggi porta il suo nome.
Dopo questa breve parentesi imperiale la città ritornò agli Estensi, per entrare poi nell’orbita del Comune di Padova nel 1275. A ricordo dell’epoca comunale rimangono i tratti di mura edificati in solo laterizio, adiacenti alle due porte fortificate.
Nel XIV secolo, eccetto una breve dominazione scaligera, durata dal 1317 al 1337, la città fece parte della Signoria dei Carraresi, Signori di Padova, che la dotarono di due nuove imponenti cortine murarie in laterizio e trachite, rafforzate da 24 torri di vedetta e dalla porta fortificata di Rocca degli Alberi.
Nel 1405, quando ormai anni di guerre con Venezia avevano affievolito il potere della Signoria, la città si consegnò alla Serenissima, perdendo via d’importanza dal punto di vista militare e strategico, accrescendo però la sua potenza economica grazie agli investimenti della nobiltà veneta in terraferma e arricchendosi di fastosi palazzi e pregiate opere d’arte, tra cui la celebre Villa Pisani progettata da Andrea Palladio e il maestoso Duomo di S. Maria Assunta, che custodisce pregevoli opere d’arte di Giorgione, Buonconsiglio e Veronese.
Negli anni, la città è stata insignita di numerose onorificenze e certificazioni, tra cui la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, che certifica i borghi dell’entroterra che si distinguono per lo sviluppo di un turismo sostenibile e per la tutela del territorio.
Rientra inoltre nel novero dei Borghi più belli d’Italia, i piccoli centri storici certificati dall’omonimo Club e a primario titolo fa parte dell’Associazione Città Murate del Veneto.
Oltre alle bellezze artistiche e architettoniche, il territorio di Montagnana offre la possibilità di immergersi nella rigogliosa natura che circonda la città murata, con passeggiate, piacevoli escursioni in biciletta o a cavallo nelle campagne e lungo i corsi d’acqua, per ammirare antichi casolari e piccole chiese campestri, paesaggi punteggiati di coltivazioni agricole di pregio e frutteti. Chi desidera invece percorrere itinerari più lunghi, potrà seguire i percorsi che porteranno alla scoperta di magnifiche Ville Venete o di altre bellissime Città Murate.
“Non siamo una città adatta ad un turismo culturale di massa – spiega il sindaco Loredana Borghesan. – Il nostro turista tipo, che frequenta il Museo, il Mastio o che passeggia lungo le Mura per raggiungere poi il Duomo è un visitatore che ama gustare Montagnana lontano dalla frenesia o da itinerari troppo programmati. Per visitare Montagnana e apprenderne la storia e i segreti occorre prenotare una guida in loco e soprattutto non avere fretta. Ci sono molti angoli pittoreschi sui quali vale la pena soffermarsi un po’ solo per il gusto di assaporare un’atmosfera unica.
Ciò che conta di più per noi è preservare il volto di un piccolo borgo incantevole dal fascino medioevale: ci aiutano l’ombra dei portici che attraversano il centro e le piccole attività commerciali e di degustazione, che solitamente fanno da degno corollario ad una visita in giornata”.
Per gli amanti della buona tavola, oltre ai numerosi prodotti agricoli frutto della campagna circostante, Montagnana può offrire il sapore unico del prosciutto Veneto Berico-Euganeo D.O.P, il prodotto principe della città, capace di equilibrare perfettamente morbidezza, dolcezza e profumo.
Ma varie altre produzioni locali meritano di essere cercate da turisti e appassionati di buona gastronomia: pancetta, salame, cotechino e prosciutto cotto, lo schissoto e gli gnocchi dolci, i peperoncini verdi e il melone.
(Foto F. Castagna)
– Non solo Prosciutto crudo DOP: le altre bontà tipiche di Montagnana (PD)