Le conseguenze della covid-19 sono imprevedibili sotto più profili. Quello sanitario: finché non si trova il vaccino che blocca il coronavirus continuerà la lotta impari contro questo nemico invisibile. Quello economico: per lo sconvolgimento globale dei mercati e del lavoro. Quello degli approvvigionamenti delle materie prime: come, nel settore agroalimentare, le farine che continuano a essere richiestissime.
Un esempio raccontabile è quello del Molino Cosma di San Martino di Lupari, nel Padovano, che continua nella macina del grano raddoppiando i turni. “Mi giungono richieste da negozi e supermercati di mezza Italia – dichiara l’amministratore Piero Cosma – perché da sempre abbiamo puntato sulla qualità delle farine e ora siamo ricambiati, sommersi di ordini. In tempi di coronavirus il consumatore è diventato più attento, il fermo lo ha fatto concentrare anche sui prodotti. Va in cerca della farina di qualità per fare il pane in casa, la pizza e i dolci”.
“Stiamo passando un periodo di grande tensione a causa del coronavirus – continua Piero Cosma – ma sono convinto che ne usciremo più forti di prima. E noi del Molino Cosma stiamo affrontando uno sforzo ulteriore per portare negli scaffali dei supermercati le nostre farine, cercando di stare a fianco dei nostri consumatori e continuando nella nostra produzione puntando sulla qualità che ci contraddistingue”.
Il Consiglio dei ministri economici dell’Europa ha deliberato la libera circolazione delle materie prime. Questo ha concesso un sollievo ai molini italiani che si erano trovati a esaurire le scorte di grano e ha permesso anche al Molino Cosma – che aderisce al progetto promosso da DragoPress “Il Veneto non si arrende” – di triplicare la produzione per assicurare gli scaffali dei supermercati e dei negozi sempre pieni per i consumatori.