– di Carmen Mancarella –
Vendemmia a ritmo di pizzica nella Tenuta Marano, in provincia di Lecce. Se il vino è il canto della terra, nel Salento il ritmo si trasforma in “pizzica”, la danza più famosa della regione che ha oltrepassato i confini nazionali per diventare un fenomeno mondiale.
Siamo nelle Terre del Negroamaro, a Guagnano, dove spirano e si incontrano le brezze dei due Mari, lo Jonio e l’Adriatico, e dove negli ultimi anni è sorto uno dei più importanti poli enologici della Puglia. I grappoli, raccolti a mano e selezionati uno a uno, vengono portati in cantina per diventare ottimi vini, firmati dall’enologo Giacomo Palmisano.
Tredici le etichette, tra spumanti e vini, che danno il carattere alla giovane azienda Tenuta Marano, con Nataša Zdravković sales manager e Marco Ricciato responsabile amministrativo. Gli spumanti di Negroamaro, ricavati dal vitigno a bacca nera con metodo charmat, sono particolarmente apprezzati dai mercati nazionali e internazionali: il bianco Baldassarri nella sua versione brut e dry; e il rosè Carlo V, brut, dry e dolce. Ma nel cuore della zona produttiva Salice Salentino del non possono mancare due rossi molto importanti: il Raritas Dop e il Tama riserva Doc.
Tenuta Marano propone anche il Centovite Primitivo Dop di Manduria e l’Ameno Primitivo Igt del Salento. Per i bianchi Sine Chardonnay Igt Salento e Puro Verdeca Igp Salento. La gamma si completa con il rosato None Salento Igt di Negroamaro dal colore rosa corallo ideale per aperitivi, carni bianche alla griglia e piatti a base di pesce; e con il rosso Patricius Negroamaro Igt Salento vinificato in purezza.