Si preannuncia una vendemmia “da manuale” quella appena iniziata nei filari in cui nasce l’Asolo Prosecco Superiore Docg firmato Montelvini. Buona la quantità prodotta dalle vigne di Glera e, dalle prime analisi, la qualità si annuncia ottima. L’equilibrio tra zuccheri e acidità è infatti analiticamente “didattico”, ossia in perfetto bilanciamento. Anche la sanità delle uve è “da disciplinare”, grazie a un andamento stagionale che non ha causato troppi problemi nella gestione dei vigneti, a differenza di quanto avvenuto nel 2014, quando le precipitazioni troppo abbondanti hanno determinato uno stato sanitario non sempre perfetto, e nel 2015, annata in cui alcune ondate di calore avevano destato qualche preoccupazione soprattutto in relazione a possibili attacchi fungini.
L’annata 2016 si presenta invece con una elevata qualità del prodotto, un elemento imprescindibile nella produzione Montelvini che, soprattutto in vendemmia, attua procedimenti finalizzati all’ottimizzazione di tutte le fasi di raccolta, allo scopo di trasferire le uve dal vigneto alla sede di vinificazione nel minor tempo possibile.
I severi parametri seguiti da Montelvini non riguardano solamente le uve prodotte nei vigneti di proprietà ma si estendono anche ai viticoltori del territorio con i quali l’azienda ha collaborazioni ultradecennali, tramandate spesso di generazione in generazione, grazie ad un rapporto di correttezza e fiducia consolidate nel tempo. In questo modo è stato possibile per Montelvini accompagnare tecnicamente i viticoltori della zona verso un graduale e costante innalzamento qualitativo della produzione, anche attraverso consulenze tecniche sulla conduzione dei vigneti ed assistenza sul campo.
Primo o.k. all’Asolo Prosecco superiore Montelvini
