– di Antonio Trentin –
A Fabriano “città creativa dell’Unesco” si va per incontrare la suggestione di un centro medievale con molte emergenze artistiche e architettoniche – dai palazzi comunali a quello vescovile, dall’oratorio della Carità alle logge di San Francesco e al Teatro Gentile – per cercarne le golosità gastronomiche (a partire dal salame presidio Slowfood), ma soprattutto per visitare il suo Museo della Carta e della Filigrana all’interno dello splendido complesso monumentale di San Domenico (www.museodellacarta.com).

all’industria d’avanguardia
Nella storia europea della carta la vicenda di Fabriano rappresenta una peculiarità assoluta, che si spinge indietro di oltre sette secoli.
L’arte di ricavare fogli dagli stracci praticamente nacque qui, perfezionata dall’applicazione della “pila idraulica” a maglio battente multiplo, derivata dalla macchina usata per follare la lana. “Carta alla moda di Fabriano” fu uno dei nomi del prodotto che rivoluzionò la diffusione della cultura letteraria e le pratiche amministrative e archivistiche del Medioevo, e poi ebbe il boom al tempo della nascita dell’arte tipografica.
Dal 1984, grazie anche a preziosi materiali provenienti dalle storiche Cartiere Miliani, l’allestimento museale nell’ex-convento dei Domenicani propone diverse sezioni tra cui la ricostruzione di una gualchiera, il tipico laboratorio medievale che sorgeva vicino a un corso d’acqua: a Fabriano lungo il piccolo fiume Giano, a monte della zona delle concerie oggi trasformate in un prezioso centro di recupero della tradizione della carta a mano filigranata grazie alla fondazione Carifac (www.carifacarte.it).

Cuore della memoria produttiva fabrianese moderna sono gli spazi di archeologia industriale attrezzati su 2000 metri quadrati della possente cartiera che fu della famiglia Miliani – due secoli fa inglobatrice delle strutture artigianali della città – e che dal 2002 è del gruppo cartario veronese Fedrigoni.

Il palio di San Giovanni:
corse pazze e lavoro di fucina
Chi sposterà all’anno prossimo la visita a Fabriano, deve segnarsi in calendario la data di San Giovanni Battista: il 24 giugno, giorno (anzi serata) di appuntamento con il palio.


La Sfida del Maglio è il momento clou del giugno fabrianese che da metà mese mobilita la Città della Carta anche per una collana di infiorate artistiche nelle chiese del centro (con fiori e petali si “dipingono” soggetti artistici della tradizione e della modernità), un torneo di arcieri e una pre-sfida corsa la sera prima di San Giovanni, il Palio dei Monelli (www.fabrianopalio.it).
Borghi, grotte e architetture romaniche
nell’area intorno alla città
Nelle vicinanze di Fabriano sono interessanti da visitare Genga, Serra San Quirico e Arcevia e non sono lontane le grotte di Frasassi, l’ambiente speleologico forse più spettacolare al mondo.

Quest’ultimo, costruito dai benedettini camaldolesi, risale al 980, quando alcuni eremiti scelsero di costruire le prime celle di un eremo che nel corso dei secoli diventerà l’attuale struttura alle pendici boscose del monte Catria, a 700 metri sul livello del mare (www.fonteavellana.it). Notevole lo scriptorium dedicato a San Pier Damiani – intatto attraverso i secoli – dove i monaci amanuensi trascrivevano su pergamena antichi testi.