– Gli antichi orsanti dell’Appennino, curiosità assoluta nel borgo di Vigoleno (PC)

– di Antonio Trentin –

Due secoli e mezzo fa, e per due secoli, gli orsanti partivano dal cuore dell’Appennino ligure-emiliano – dall’Alta Val di Taro e dalle convalli, soprattutto dai paesi di Compiano, Bardi e Bedonia –  e portavano in giro per l’Europa la povertà delle loro terre montane e gli spettacoli itineranti delle loro mini-troupe di uomini e animali. Di orsi ammaestrati, in particolare.

Viaggiavano seguendo le vie dei commerci, dei mercati e delle fiere. Si spostavano tra Francia, Svizzera, Germania e Austria. Si spingevano fino alla Russia degli zar e da San Pietroburgo arrivarono – sfidando i geli – fino alla Finlandia sotto il dominio russo. Le tournée erano di imprevedibile durata, anche di anni, e il ritorno a casa non sempre era con la tasca piena.

La poliedrica imprenditrice e artista parmense Maria Teresa Alpi (1932-2013) – che fu stilista, pittrice e burattinaia – dedicò passione e risorse a una collezione di materiali legati alle vicende degli orsanti e la allestì a Compiano, sede anche di un Festival dei Girovaghi da lei lanciato nel 2003. Trasferita per questioni di eredità e di spazi disponibili da lì a Vigoleno – in un palazzo all’interno dello splendido borgo medievale sulla collina piacentina (foto in alto) – la raccolta è diventata un curiosissimo Museo degli Orsanti.

Foto e testimonianze distribuite tra Otto e Novecento raccontano la poco nota storia di un mestiere antico che oggi farebbe a pugni con l’ipersensibilità animalista dei paesi occidentali, ma che si può vedere ancora esercitato nelle città russe. Tra tanti orsi, orsetti e orsoni in tutti materiali possibili, si infilano carte delle autorizzazioni amministrative di prima dell’Unità d’Italia, copricapi metallici tintinnanti da spettacolo, attrezzature e abiti retrò, manifesti.