– di Carmen Mancarella –
Viaggio d’autunno in Salento alla scoperta di sapori e luoghi dove la vita scorre lenta al ritmo dei canti d’amore della pizzica melodica.
Spenti i riflettori sulle spiagge affollate e la movida, l’autunno è la stagione ideale per meditare e scoprire il Salento più autentico, viaggiando sotto il segno della Dieta Mediterranea – patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco – tra olio extravergine di oliva, vino e mandorla.
Tra le molte mete possibili, Ceglie Messapica in provincia di Brindisi (nella foto uno scorcio del centro storico).
I dolci sfornati dalla Dieta mediterranea
Il profumo del biscotto appena sfornato nei forni di pietra rende subito dolce Ceglie.
Nel laboratorio di Allegrinitaly (foto), con uova, zucchero e mandorle rigorosamente del luogo si prepara una dolcezza con il cuore di marmellata di ciliegie: “Il biscotto – viene spiegato davanti alle grandi latte che collocano in forno le friabili dolcezze – è come se fosse un monumento di Ceglie, come una pietra della chiesa madre o un vaso greco antico. Fa parte della nostra storia”.
Ogni famiglia ha i suoi segreti per prepararlo e si vanta di detenere la ricetta originale. In realtà, il biscotto, con i suoi piccoli segreti e le varianti, è buono dappertutto: Slowfood l’ha inserito tra i suoi Presidi.
Che sia ripieno di marmellata di ciliegie o di amarene vale un viaggio. Come lo valgono altre ricette fatte in casa: le bombette, le pittule condite con la ricotta forte (nella foto la loro preparazione), le verdure selvatiche… Da questa straordinaria tradizione culinaria sono nati ben 60 fra trattorie, osterie e ristoranti su appena 25 mila abitanti.
A scuola di alta gastronomia.
Espressione della grande tradizione culinaria di Ceglie è la Med Cooking School, la scuola internazionale di gastronomia, scelta da Gualtiero Marchesi come unica sede di Alma nel Sud Italia. Qui si ritrovano giovani desiderosi di intraprendere la carriera di chef, ma anche semplici appassionati per seguire i corsi-base, sempre più gettonati. Su questa scuola, ospitata nel cuore del centro storico, ha scommesso e investito l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Caroli, che è stato in grado di catalizzare un partner come Beko, leader turco della produzione di elettrodomestici.
Ad avviare l’idea del progetto è stato Angelo Ricci, padre di Antonella del ristorante “Al Fornello”, famosa per le sue orecchiette. Ha scritto il padre all’ingresso della scuola: “La mia terra è una miniera a cielo aperto di prodotti e cultura enogastronomia, posto ideale per una scuola di cucina”. E nel rispetto del chilometro zero e della terra, gli ingredienti che i provetti chef utilizzano durante i corsi vengono dal giardino e dai vigneti coltivati accanto al Comune: un terreno abbandonato trasformato oggi in un orto urbano.
Un festival dei saperi gastronomici
Espressione della vocazione di Ceglie al buon cibo è il Food Festival che ai primi di agosto anima le vie del centro storico, con chef stellati che coinvolgono il pubblico nella preparazione dei piatti. Mentre la musica scandisce tutti gli incontri, scorrono nei calici il Negroamaro del Leccese, il Primitivo di Manduria, la Verdeca di Locorotondo.
La grotte e i musei
Turismo a Ceglie non vuol però dire solo gastronomia. Sono state aperte al pubblico le Grotte di Montevicoli (foto), un susseguirsi di suggestioni tra stalattiti e stalagmiti che la natura ha creato nel corso di millenni.
Passeggiando per il centro storico dalle bianche case e dai ricchi palazzi gentilizi, si arriva al castello ducale dove hanno sede la pinacoteca – intitolata a Emilio Notte importante esponente del futurismo – e la biblioteca Pietro Gatti. Del sistema museale fanno parte inoltre il Museo archeologico, dove sono esposti raffinati vasi della civiltà greco-messapica, provenienti anche da collezioni private; e il Museo di Arte contemporanea utilizzato anche per laboratori.