– di Antonio Trentin –
Tra le acque della linea delle risorgive, in mezzo alla campagna e ai vigneti, in vista del Carso, del Collio e delle Alpi Giulie, Strassoldo – antica piazzaforte di origine feudale e di fedeltà imperiale – è un borgo d’impronta medievale di aspetto raro. Ha due castelli, una chiesetta affrescata nel Trecento, i ponticelli che scavalcano i rii, i giri delle vie che seguono l’andamento della cinta muraria.
In tedesco e in friulano si chiama Strassolt. I signori di un tempo – il cui lignaggio continua – furono per secoli indefettibilmente filo-asburgici.
Dopo che arrivò la Serenissima Repubblica, in guerra all’inizio del Cinquecento contro l’Impero, i conti un po’ si dispersero per i possedimenti austriaci in Carinzia e Carniola, e un po’ rimasero. Aspettando che tornassero i loro sovrani.
Nell’Ottocento, sotto l’imperial-regio governo, gli Strassoldo di Graffembergo ebbero un paio di governatori di Milano, una sposa del feldmaresciallo Radetzky, un ciambellano imperiale, dei comandanti militari uno dei quali avversario di Garibaldi a Bezzecca nel 1866, nella terza guerra d’indipendenza italiana. Nobiltà austriacante, come diceva la polemica irredentista dell’epoca, nella fetta di Friuli ancora sotto l’Austria. Tradizione di alti uffici imperiali, come rivendicava la casata.
Di Strassoldo, interessante da vedere sempre, si può appuntare in agenda un fine settimana d’inizio estate all’insegna del buon vino: Ca Bolani ben conosciuta da enologi e enoconsumatori è a un quarto d’ora a piedi.
Info: Strassoldo è una frazione di Cervignano del Friuli. Si raggiunge in auto con l’A4, con uscita al casello di Palmanova (seguire per Cervignano e poi Aquileia). Per le visite: tel. 0431-93217; www.castellodistrassoldo.it.