– di Antonio Trentin –
Tempo di raccolta delle olive, sulle colline all’imbocco delle valli veronesi e sul Garda. Tempo di olio nuovo.
Quello morbido che piace ai vacanzieri gardesani del Nord Europa e agli chef che imbandiscono la cucina veneta, nella quale hanno spazio gli extravergine con caratteristiche organolettiche più delicate e meno decise rispetto agli olii del Centro Sud Italia.
Per il 70% l’olio veronese è marchiato Frantoi Veneti Redoro: un’azienda che tappa 200 mila bottiglie all’anno per un fatturato di 12 milioni di euro, raddoppiati in un decennio.
Sul lago sono 300 i coltivatori della Dop Garda Orientale che conferiscono agli impianti della famiglia Salvagno, oggi attiva con i due fratelli e le due sorelle che proseguono l’impresa ultracentenaria di Isidoro e Regina, i bisnonni fondatori nel 1895.
Dalla Valpantena al confine con il Vicentino altri 800 oliveti di sette aree allo sbocco delle valli e vallecole veronesi forniscono la Dop Veneto Valpolicella, lavorata a Grezzana (stabilimento principale per l’estrazione) e “in mostra” a Mezzane (antico frantoio per la spremitura a freddo storica) dove la ruota, alimentata dal rio Dugal sceso dal monte, metteva un tempo in movimento il mulino di farina d’estate e il frantoio di olive in autunno e inverno.
“Nonostante l’andamento generale della raccolta di quest’anno non sia molto positiva, soprattutto in termini di resa, abbiamo buone premesse per assicurare la qualità del nostro olio. Per noi l’inizio della raccolta delle olive è un momento importante, una festa che simboleggia il ringraziamento per l’annata, che culmina con l’apertura dei nostri frantoi” spiega Daniele Salvagno, responsabile commerciale dell’azienda.
Redoro ritira olive “di giornata” raccolte a mano da piante coltivate su terreni calcarei compresi tra i 250 e i 450 metri di altitudine, lavorate secondo un calendario-agenda calcolato alla mezzora, mandate immediatamente ad un processo tecnologicamente avanzato con temperatura fissa intorno ai 27° che garantisce la produzione dell’oilio entro 12-24 ore dal prelievo sull’albero.
A Grezzana (Dop Valpolicella) e a Bardolino (Dop Garda) si concentrano le fasi di trasformazione delle olive – cernita, lavaggio, frangitura, gramolatura, separazione e decantazione – e della linea di produzione finale (imbottigliatura in formati vari, tappatura, etichettatura e confezione).
La gamma Redoro – sempre caratterizzata dalla caratteristica bottiglia in vetro scuro con manichetto e dal tappo anti-rabbocco – spazia su più opzioni: dall’extravergine di timbro vellutato e sapore di mandorla all’integrale non filtrato e al biologico fruttato di alta collina con certificato Icea.
Info: www.redoro.it