Cin cin per la cantina biologica Davide Vignato di Gambellara, che con il suo Recioto di Gambellara Docg Classico “Cul d’Oro” 2009 raggiunge il massimo punteggio sulla Guida ai vini d’Italia Vitae 2018 dell’Associazione italiana sommelier (AIS), conquistando l’ambito riconoscimento delle “Quattro Viti”.
La prima azienda vitivinicola della DOC vulcanica vicentina ad aver intrapreso la strada dell’agricoltura biologica certificata vede così per il secondo anno consecutivo una propria etichetta inserita nella lista dei vini top a livello nazionale: lo scorso anno, infatti, la giuria di esperti sommelier a cui è affidata la degustazione alla cieca (con etichette coperte) di migliaia di etichette regionali aveva premiato il Gambellara Classico “Col Moenia”, altro vino di punta della cantina.
“Essere premiati da AIS per due anni consecutivi è una doppia soddisfazione – afferma Davide Vignato – perché conferma che la zona di Gambellara può competere con altre aree di produzione più blasonate e permette di far conoscere i nostri vini a un pubblico sempre più ampio. Il Recioto è il vino per eccellenza della tradizione e della passione contadina, per poterlo produrre servono esperienza e tanto tempo, ingredienti tanto importanti quanto lo sono il rispetto del territorio e una selezione attenta delle uve”.
La premiazione dei migliori vini italiani da parte di AIS si terrà sabato 21 ottobre nel corso di un grande evento di degustazione in programma al grattacielo Diamond Tower di Milano.
Il Recioto di Gambellara Docg Classico “Cul d’Oro” 2009 deve il suo nome alla zona in cui si trovano le vigne di Garganega con le quali viene prodotto, una collina di origine vulcanica dolce nelle forme e con un’esposizione al sole capace di regalare uve mature dal colore dorato.
I grappoli selezionati e raccolti a mano vengono appesi nei tradizionali picai per l’appassimento, prima della pigiatura, la fermentazione e l’affinamento in barrique.
Di colore dorato, ha profumi complessi di frutta matura, miele, agrumi e canditi. Morbido ed equilibrato, ha un leggero retrogusto di mandorla e un finale piacevolmente avvolgente.